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"Mi torna il mente l'autunno del 1989; Firenze, al Bargello, Francesco Messina, quasi novantenne, offriva al museo la sua superba collezione di piccoli bronzi. Credo che lo scultore non sia mai stato, nella sua vita, più felice di quel giorno. Per lui essere al Bargello sotto forma di presenza museale stabile, era come ritrovare la patria, era come tornare ad Itaca per esservi accolto con tutti gli onori."

(Antonio Paolucci, 1992)